Nella stanza vuota, dalle lisce pareti
il mio andare è incauto, titubante.
Nel silenzio avverto il respiro
che lieve solleva il petto
preda nel buio unico rifugio
mi sento insicura dei miei passi.
La tua felina presenza annienta l’armonia
come arpionate sento le carni
traendo voluttà da un terrore
presagio d’un piacere che furioso mi prende.
E’ quella goccia di profumo sulla pelle
che rapida, e sinuosa ti svela la mia presenza
e in un ruggito roco e spento mi ghermisci
facendo in pezzi ogni emozione, grondante piacere…
Mirella Narducci
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