La natura non si può
addomesticare.
Nella meccanica di un robot
non c’è cultura ne cuore.
In un giorno a venire
l’uomo implorerà
di essere uomo.
Geme il violino
è un pianto che si perde
nel passato quando l’uomo
non era una parola nuova
e intorno a lui cresceva l’amore.
Il chiaro di luna sembra
un dolore pietrificato
un cimitero di sogni…
la città giace incenerita
riposa in quella morte
dove un’impietosa natura
fa strage di anime.
Lieve speranza si leva
dal cielo da lacrime lavato
nel profondo del cuore
ripone un briciolo d’amore.
Mirella Narducci
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