Non è una giornata come le altre, mi hai raggiunto in giardino ti sei avvicinato nel mio angolo preferito vicino ai gerani rossi. Caro figlio hai trovato un po’ di tempo per regalarmi la tua attenzione. Dalle ombre sul tuo viso ho capito che avevi bisogno di rassicurazioni. Ti ricordi quando piccino ogni visita dal medico ti terrorizzava ed io ero là non ti lasciavo un secondo, la mia presenza ti tranquillizzava. Sempre al tuo fianco fino a quel giorno che timidamente mi hai chiesto che saresti tornato da scuola con i tuoi compagni. Ti ricordi lo sguardo incredulo quando mi trovavi alla scrivania nella luce fioca della lampada ad inseguire le mie fantasie che tu non comprendevi…poesie forse deliri di poeta che tu geloso non volevi sentire forse mi hai anche derisa dandomi della pazza. Ti ricordi ho sempre perdonato, la tua giovane età non mi concedeva il rifugio nei sogni. A volte rimanevi serio a guardarmi il tuo silenzio era la maschera del tuo orgoglio. Adulto sei cambiato…comprendi, hai provato sulla tua pelle le incomprensioni della vita, le scelte che portavano rinunce.Ti ricordi quando scegliesti la tua compagna cercavi nei miei occhi l’approvazione e non ci fu bisogno perché lei è stata subito mia figlia…ho goduto della tua felicità. Oggi sei qui mi guardi con occhi buoni e ancora come ieri vuoi trovare nella mia fragilità la forza e il coraggio. Ti ricordi figlio quel lieve sussurro come un soffio leggero vicino all’orecchio, ancora ti dice: Ti voglio bene.
Mirella Narducci
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