Il poeta ha il futuro nel passato.
I ricordi sono il suo cibo.
I sogni il suo teatro intimo
con rappresentazioni
di fantasia dove l’anima
si perde e il pensiero
fiducioso ascende
fino alla verità.
Sei tu poeta che vivi
immaginando
e soffri di questi incantesimi….
veleni sottili colti
nelle rovine dei sogni.
Rimani un sognatore
che costruisce scenari
immaginari fra giochi di luci
e musiche invisibili.
In specchi opachi guardi
la varietà del mondo
e la racconti a noi
che non vediamo oltre l’orizzonte.
Mirella Narducci
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