Questa penna…e la voglia di evadere
mi hanno aperto orizzonti
hanno forgiato il mio essere.
Ciò che vedo, e che sento
lo fisso sui fogli bianchi.
Si arricchisce il bagaglio dei sogni
di desideri, di passioni.
Con la sua punta instancabile ho scavato
trivellato, smussato ogni impervio angolo dell’anima.
Ho aperto ferite, ne ho svelate di nuove
che volevano essere dimenticate.
Loro… i ricordi emergono con vistosi rossori
sono là per non farvi dimenticare.
Penna… colpevole di quella franchezza
con cui descrivi e fai capire
l’innocenza dei gesti delle parole.
Fai del verbo uso a volte dolce
a volte aspro, o pungente.
La tua satira è solo un vezzo
per dissacrare, sciogliere gli animi più duri.
Amica delle mie solitudini, con la tua anima nera
hai illuminato le follie dei miei sogni segreti.
Li hai dipinti per me con fiorite parole
prima dissavorose e poi dolci dove è bello naufragare.
Mirella Narducci
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