Mi chiamo Francesca, è mattina dopo una notte molto agitata, riesco appena ad aprire gli occhi, ho la bocca impastata. In bagno mi specchio, nel vetro appannato dal vapore intravedo un bel taglio corto di capelli, non ricordo di essere stata dal parrucchiere, sulla mensola c’è un rasoio e un sapone da barba ed esclamo:- Che cavolo sempre lui che si dimentica le sue cose – Mi riferisco al mio ragazzo che ogni tanto rimane a dormire da me. Ma oggi non è venerdì come può essere, di solito è molto ordinato. Ormai la doccia è calda, mi tolgo il pigiama con gli occhi chiusi vado sotto l’acqua. Rilassata mi massaggio il corpo con un bagnoschiuma profumato al cocco, un brivido mi pervade seguito da terrore, non sento più i seni e la mia vagina s’è tramutata in un pene enorme con cui continuo a giocare…è un sogno infernale? Ma è ancora lì fra le mie gambe, mi precipito davanti allo specchio e vedo un uomo in tutti i sensi, dai peli, alla voce, alla corporatura dove sono spariti i miei organi femminili!? Cerco di stare calma, penso a cosa ho bevuto ieri sera ma niente giustifica quel cambiamento. Fra poco verrà la mia amica Nuccia, facciamo sempre colazione insieme, in fretta trovo un paio di pantaloni, una camicia e aggiusto i capelli, soddisfatta alla fine mi vedo un bell’uomo. Appena in tempo suonano alla porta è Nuccia, corro ad aprire e lei di scatto fa un salto indietro, poi timidamente si scusa:- Forse sono arrivata troppo presto!? Dov’è Francesca, tu sei il suo ragazzo vero!- Che dirle era troppo complicata la faccenda annuii dicendo che era dovuta uscire, un imprevisto…ma se voleva poteva prendere il caffè che era già pronto. Forse affascinata dai miei occhi rimase. Mi sentivo molto imbarazzata nei panni di un uomo, agivo e pensavo come un maschio, lei prese a fissarmi, mi faceva gli occhi dolci, credo cercasse di sedurmi. Bè io come donna ero uno schianto e nel nuovo corpo non ero da meno. Quello che mi indispettiva era come lei la mia migliore amica si prendesse certe libertà, con quello che doveva essere il mio ragazzo. Per dispetto approfittai della situazione le feci la corte, lei ci stava soddisfatta e felice di soffiarmi il fidanzato. Nuccia per paura che tornasse Francesca, si congedò strappandomi un appuntamento per la sera, con il più bel sorriso accettai. Sola in casa, cancellai tutte le visite, consultai enciclopedie e trattati medici a non finire per sapere cosa mi era capitato ma non trovai nulla. Mi informai anche a riguardo dei gay, ma questi ci nascono non sono dei mutanti…io ero intrappolata in un incubo senza via di uscita. Arrivò la sera mi ricordai dell’appuntamento con Nuccia, mi vestii nel modo più elegante, ero proprio figa…termine al momento non appropriato! Come in un film di fantascienza mi avviai all’appuntamento, decisa a raccontarle ciò che mi era accaduto. La sera era bellissima ad un tratto iniziai a sentire un caldo soffocante, i bottoni della giacca saltarono, una frangetta mi coprì gli occhi e i pantaloni si stringevano, le mie mani smaltate andarono a toccare le parti basse e “l’apparato idraulico” non c’era più. Ero nel pieno di una trasformazione come nel caso del dr. Jekyll e mr.Hyde. Mi svegliai in un bagno di sudore nel mio letto, la giornata era finita, ero di nuovo io. Ero stata vittima di una oscena allucinazione notturna. Suonò il campanello della porta erano le 19. Nuccia fece il suo ingresso trionfante, mi chiese scusa perché questa mattina non era potuta venire, colpa di un nuovo amore, infatti stava per andare ad un appuntamento. Pensando al sogno e a ciò che mi era successo biascicai:- Vedrai sarà l’ennesima buca che prendi!- Con un sorriso mi dette un bacio e aggiunse:- Speriamo di no!! –
Mirella Narducci
Be First to Comment