Quando ero piccola, incontravo Maria un’anziana signora… sul vespro vicino alla chiesa.
Nel suo vestito severo ma lindo, perfetto con curata eleganza nella sua semplicità
era bella.La separavo con lo sguardo dagli altri perche era diversa sembrava uscita
da una vecchia stampa, silenziosa, discreta. Una dolce signora,vicino al cielo
come immagine e come età.Maria aveva varcato quel limite anagrafico che a me bambina
sembrava lontanissimo.Pensavo che era stata sempre così, impeccabile, misurata, dolce
immaginavo che un giorno si sarebbe diventati come lei, con gli occhi sereni e rassegnati.
Avrei giurato che a casa stava ad aspettarla una valigia con le poche cose composte
profumate di lavanda pronte per una lunga assenza. In quelle sere di primavera
del mese mariano, con le amichette e le nostre nonne si usciva di chiesa, dopo il rosario
rumorose allegre esplodevamo la nostra carica di allegria…. Una sera come le altre
tra una risata e uno scherzo mi accorsi che Maria non c’era, mi voltai prima di girare
l’angolo ma la via era deserta! La mia compagna mi diede un pizzicotto, cominciai
a ridere a ridere fino a casa. Quella notte mi apparse… in sogno!
Mirella Narducci
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