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DONNA DI KABUL

Donna, madre e figlia di deserti
nascosta da severe vesti
guardi la vita da un claustro spiraglio
sicura hai protetto l’animo e il corpo
dalle altrui brame, lasciando ai venti
le fantasie del cuore.
Spire di sabbia hanno inaridito gli occhi
aspre pietre modellato il profilo di sfinge
e nel mistero d’una genesi antica
vivi una guerra atavica, dove l’ultimo dei giusti
rimane confuso, smarrito fra la tua tanta gente.

 

Mirella Narducci

Published inpoesie

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