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INQUIETUDINE

Non abbastanza
fiera di me
alquanto distratta
dalle troppe emozioni
lasciavo alla tristezza
costruire la mia cella.
Passavano i giorni
mangiando pane
da galera…cresceva
la mia disperazione.
Il cuore bisognoso
e distratto affrontava
la vita imperfetta
e colpevole.
Nel buio delle mie notti
l’arbitrio è follia…
lasciavo disperdere
ogni angoscia nel silenzio
di un vuoto indistruttibile
cercando sempre di poter
toccare il cuore….
e sentirlo battere ancora.

Mirella  Narducci

Published inpoesie

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