Sola nella stanza
nel silenzio rotto
dai singhiozzi dell’anima
mi aggrappo al fragile cuore
di chi mi vuole vicino
è un sospiro forse
un lamento che rimonta
da ignote tombe.
Il richiamo mi avvolge
teneramente.
Fantasmi ombre
cavalcano bizzarri
destrieri solcano
il cielo e la notte
li ricopre con la tenerezza
di una vecchia madre.
Dalla finestra un vento freddo
spazza via gli spettri
e illimpidisce le stelle.
Non sono più tanto sola
e paura più non ho del silenzio.
Mirella Narducci
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