Nell’albergo ad ore
trascorre il tempo…
si ode un frastuono
di tranvai polverosi.
Stanca e annoiata
occupata in carezze
che non brama
la lucciola della notte
nell’indifferenza
compie il rito
prosaico sul divano.
Una vita venduta…
si guarda allo specchio
ravvia i capelli
neppure s’è accorta
che lui ha trovato
al buio le scale…
già non c’è più.
La piacevole lagna
di un mandolino
le fa drizzare la schiena
la nebbia fumosa
scende sulle strade.
Le ultime dita delle foglie
sono aggrappate ai rami
come la sua anima
stringe un cuore ingrato.
Mirella Narducci
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