Una foto mi ha portato
la dove il tempo si è fermato
dove i balocchi miei compagni
riempivano le giornate
ninne nanne cullavano il mio sonno.
Tutto ai miei occhi era meraviglioso!
Piccola donna giocavo a far la mamma
con la serietà di una adulta
i grandi sorridevano di quella
recita per sembrar più grande.
Voglie di gelati, zuccheri filati
caramelle che gonfiavano le tasche
d’un grembiule blu e bianco.
Quanti suoni riempivano i silenzi
la radio i carillon un tamburo
incubo del nonno.
La musica più bella era la voce
calma e serena della mamma.
Nelle mie notti di pianto
ritorno bambina e lei
ancora mi chiama Mirella.
Mirella Narducci
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