Oh saggio tutte le tue primavere
contare più non posso.
Maestro dell’umana natura
illumina di verità le genti…
nell’urlo della carne
il caos dell’Io si perde…
solo la speranza figlia dei lumi
e della carità ci accompagna.
Parlami di scienza e poesia
in questa limpida notte
l’odio e il sangue si disperda
nel silenzio d’un cielo stellato.
La natura tace la tua voce
si fonde armoniosa…
emigrante del cielo
infaticabile rondine
ci guidi verso la luce dell’ignoto
dove l’attimo del presente
si congiunge allo spazio di secoli.
Discepolo devoto fa che io
cammini con te sopra le stelle.
Mirella Narducci
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