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ALBA NUOVA

Una luce gravida
di lunghissime albe
risveglia le finestre
che sbadigliano
al giorno appena
annunciato.
L’alba impudica
e precoce collassa
nell’ ultima ombra
indolente della notte
e accende la luce rossa
dei papaveri.
Imprigionata nelle pieghe
delle lenzuola mi strappo
a fatica dai sogni che fuggono
mongolfiere nel cielo lontano.
Il mattino ha monetine
d’oro in bocca…
portafortuna di poveri
amanti in cerca di presagi.
Lenta come la marcia
dei cammelli la malinconia
cauta si disperde lasciando
al sole lo splendore del giorno.

Mirella Narducci

Published inpoesie

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