Proverò a descrivere ciò che la mia musa dalle molteplici sembianze fa ogni volta che si appropria dei miei cinque sensi. Con occhi da poeta la vedo, la sento ed esprimo attraverso di lei i sentimenti più vivi. Le belle poesie sono quelle scritte con le ginocchia sulle pietre, col dolore in gola, con frasi sofferte che fanno parte di verità segrete che toccano il cuore. Descrivere, sviscerare ciò che ci spinge a scrivere ci indurrebbe ad essere poveri e maledetti per poter toccare il cielo, ma bastano solo semplici parole che salgono come l’edera faticosamente in alto, per dare voce ai sentimenti più puri. Difficile è descrivere la delizia del silenzio, non venire toccati dalle volgarità della gente, dalle chiacchiere inutili, parole vuote senza amore che non scaldano. Descrivere il regno della mia ispiratrice è ardua impresa, il pensiero si eleva, dalle sue labbra affiorano frasi che s’ imprimono nel cuore e altro non rimane che diffonderle al mondo intero. Mia dolce musa è nel silenzio che mi cerchi, nelle folte chiome d’un bosco, nel buio di una chiesa, insegnami tu come descrivere la pace che m’infondi, quando inseguendo i miei sogni mi perdo. Non c’è descrizione più esaustiva della mia… la mia musa è una fiamma che brucia.
Mirella Narducci
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