Un sogno assurdo incredibile che nel periodo di Covid spesso s’impadroniva delle mie notti. Vedere durante il giorno persone coperte da guanti, mascherine non era normale, gente che fino a qualche tempo fa mostrava il suo sorriso mentre ora potevi solo immaginare l’espressione corrucciata della fronte e degli occhi. Nel sogno ero totalmente diventata invisibile, il mio corpo non esisteva più era come disegnato da una matita che una gomma sarebbe bastata a cancellarlo. Mi sentivo evanescente, artificiale, un fantasma. Ossessionata dal virus e dalle paure che quotidianamente venivano diffuse mi preparavo a coprire il mio corpo con una veste nera fino alle caviglie, con maniche lunghe, viso sepolto da un burka pesante. Mi sentivo come se il mio corpo non esistesse e la mia veste si muovesse guidata da una forza invisibile. Ero leggera come l’aria, senza pelle, senza ossa, un’incantesimo che mi teneva lontana dalle cose e dalle persone…quanto sarebbe durato questo sogno? Mi toccavo le gambe lo stomaco e mi ripetevo esisto è soltanto un sogno. Non avevo smesso d’essere sarebbe tutto passato era una sensazione che sconfinava nel patologico, non sapevo più chi ero mi sentivo inesistente, ero un fantasma che faticava a riconoscere il proprio mondo. Avrei potuto svegliarmi e uscire dall’anonimato in cui mi sentivo e dal limbo che non mi apparteneva. I libri loro con la lettura avrebbero spezzato il sogno… leggendo con la mia solita avidità, come un alcolizzato che annega il suo dolore inespresso avrei cancellato il prodotto della mia immaginazione. Mi svegliai sudata e rassegnata ad accettare il mio destino.Il sogno era svanito il mare brillava, il sole scaldava il cuore era sempre più giovane e mai rinuncerà ad inseguire i sogni che sono il fuoco della vita.
Mirella Narducci
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