Cantava giulivo
un angelo buono…
Spiccò un salto
per volar via
ma un retino
lo imprigionò
vicino al mio
cuore restò.
Crudele egoista
fu incatenare
la sua luce alla notte.
Lo liberai…asciugai
le mie lacrime
cancellai le paure
il tempo passò.
Lo vidi tornare
il mio angelo…troppo tardi
trovò un cuore indurito
capelli grigi
coprivano la mia testa.
Le gioie frizzanti
della giovinezza
si nascosero alla sua luce
e lui pietoso strappò
i rovi dai miei desideri….
Piangemmo entrambi
cantando gli ultimi
giorni di felicità.
Mirella Narducci
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