Adoro scrivere
cosi facendo
costruisco paesaggi
fabbrico sensazioni.
Nelle infinite sere
le percezioni
nascono dai solitari…
giochi di carte in solitudine
dove le mosse come le parole
vengono scelte….
misteriose cabale e poesie.
Il pensiero una matassa
che si srotola e inventa
ombre fatte di manine
di bimbo che guizzano
contro il muro.
Il solitario mai si conclude
il sonno ci delizia con lo sbadiglio…
si finisce di pensare
si chiudono le imposte dell’anima.
Sull’orlo della realtà
non smetto di sognare
scrivo lasciando le idee
come scheletri di grappoli d’uva
spogli di tutte quelle fantasie
che racchiudo nelle pagine d’un libro.
Mirella Narducci
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