Un freddo è sceso nel mio cuore
l’ansia mi stringe la gola
acuti spigoli feriscono l’anima.
Vorrei piangere il dolore del mondo
ma non ho la dimensione
di cio che vedo.
Martoriata è la terra
disastri naturali l’annientano.
Vorrei la pace della luna
che comincia a risplendere
nella vasta notte.
Inerme impotente m’insegno
ad essere insensibile….
corazzata contro il sentimento
cosi da perdere l’affetto verso la vita.
Spogliata dalle emozioni
per non soffrire o veder morire.
Giungerà il tempo in cui le radici
affioreranno sature di vita
e quel sonno che ci pervade
non sarà altro che un sogno.
Immersi nella vita popolata
di ombre perdute in fitte foreste
di idee, ideali abitudini
tutto si cancellerà e l’alcova
delle nostre timidezze sparirà.
Sarà inutile vedere lo sguardo
della paura e non leggervi
il riflesso dell’agonia
di un mondo che muore.
Mirella Narducci
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