Dopo la corsa in bici
con una mano sola
mi lascio cadere sulla sabbia….
la ruota gira lenta a vuoto
come i raggi di una giostra.
In lontananza le casette
lungo la linea dell’orizzonte
tacciono come la mia lingua
scomparsa dalla bocca.
Vorrei scrivere del mare…
sporco di plastica
e uova di gabbiano
ma non c’è poesia
solo malumore per non dar voce
a difesa della spiaggia
dove come un arancia di cera
una lumaca di mare
rimane inerme a seccare
sotto un impietoso sole.
Mirella Narducci
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