Ho posato le mani sugli occhi
come avrei potuto spaventarmi!?
Riflessa in una luce stellare
tu mio angelo ti chinavi
sul mio cuore afflitto.
Il cielo si incendiava
della tua abbagliante bellezza
quando scioglievi le trecce
d’oro e filigrana fra turbinii stellari.
Un viso dal pallore mistico
dava a te un serafico aspetto.
Rimani accanto a me
che i miei occhi si inebrino
della tua immagine.
Non ho più paura mi sento
perdonata vicino a te
come quand’ero fanciulla.
Mirella Narducci
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