Un cielo nero
tra gli artigli della notte
oscurava con drappi funerei le stelle.
Perduta nelle battaglie
tra i singhiozzi della vita
cercavo un approdo
fra le aguzze pietre.
Cavaliere d’una crociata
lottavo contro le menzogne
e il fatale destino per vincere
l’inevitabile prova del futuro.
Ciò che sognai e non vissi
ora nella quiete del buio si mostrava.
Chimere tenevano il mio cuore pagano
chiuso in una morsa…
immobile fermo nel confine della ragione
quasi non batteva più.
Nei deboli sussulti solo uno
pulsava appassionato nel silenzio
era il richiamo dell’amore.
Mirella Narducci
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