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ORA NON E’ PIU’ UN SEGRETO

Devo scriverlo è più forte di me per stare bene e liberarmi di ogni scrupolo. Quanto dice l’incipit non è vero questo che vi racconto è un pezzo della mia storia, uno spaccato della mia vita, non certo un thriller, ma pieno di colpi di scena non cruenti, sono sicura che desteranno la vostra curiosità. Abito in una casa al centro, a Roma. Non un granello di polvere non una sedia fuori posto, ma una moltitudine di libri. All’inizio non era così, col tempo i volumi si sono moltiplicati, tanto che abbiamo cambiato casa per far posto alle tante enciclopedie, ai cofanetti di autori importanti e meno conosciuti. C’è di tutto dalla letteratura antica e moderna, romanzi, raccolte che vanno da tomi sulla mitologia a una serie di gialli Mondadori e collane di autori noti e sconosciuti. Non sono riuscita a fare un censimento, ho provato ma poi mi sono arresa. Da questo potete pensare che ho fatto del mio salone una biblioteca, dove specialmente di notte mi rifugio e lì le ore volano.A volte mi sento sollevare, e il libro mi cade…è mio marito che in braccio mi porta a dormire. Si, è molto paziente ha provato tante volte a farmi capire che la casa sta diventando un negozio della catena Feltrinelli. Sono consapevole ma i libri sono importanti per me, mi fanno sentire meno sola, con loro sogno, mi raccontano quello che non riesco ad esprimere, trovo tra le righe emozioni nuove.Il libro è l’anticamera del sogno. Giorni fa ho avuto una lite furibonda ci eravamo appena coricati, ero all’ultimo capitolo di un romanzo che avevo divorato in meno di un giorno e lui con fermezza come se fosse un ultimatum mi dice: Amore, la parete del salone quella vicino alla finestra deve essere sgombrata, ho già il compratore dei libri, verrà lui e non vorrà essere pagato. – Nooo…se mi dava una coltellata era meglio, cosi senza preavviso, i miei libri sui quali avevo riso, pianto venduti per pochi euro. Ero disperata ma non mi arresi. Come una furia saltai giù dal letto raccolsi le mie cose e mi barricai nel salone chiudendo le porte a chiave, nel mutismo più assoluto iniziai la mia battaglia, non avrei mai alzato bandiera bianca. Cosi per una settimana, quando andava in ufficio mi rifocillavo, poi appena metteva piede in casa, ero nel mio bunker a leggere fino a che gli occhi non mi bruciavano. Mi passava i bigliettini sotto la porta con frasi tenere, è riuscito perfino a pregarmi. La guerra è guerra! Il settimo giorno con voce preoccupata, depose le armi e calmo disse: Ok hai vinto, ho risolto, il pc. lo metto sul piccolo scrittoio dell’anticamera. I miei libri erano salvi, aprii la porta felice aspettandomi qualche ricatto…infatti col suo più bel sorriso mi sventolò davanti agli occhi una ricetta di cucina “Pastiera Napoletana” e sornione aggiunse: Devi farla meglio di mia madre! Storsi la bocca ma mi sembrò un prezzo giusto per aver salvato i libri. Amici, il libro è un amante che ti da tutto e non ti chiede niente, ed ogni volta è un avventura da scoprire. Non mi chiedete libri in prestito non ve ne do! Non è successo nulla di grave, il sangue non si è versato…ma ero pronta a tutto. Grazie per la vostra attenzione ora mi sento meglio dovevo farvi sapere quanto tengo alla lettura , solo lei se mi venisse a mancare, potrebbe uccidermi!

Mirella Narducci

Published inracconti

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