Fogli
note
pentagrammi
questa tastiera bianca e nera
come una scala mi porta
oltre le mura della stanza.
Musica che rompe il silenzio
le note si aggrappano al mio udito
avvolgono la testa
non riesco a trattenerle
a momenti melodiose
altre stridenti
creano l’armonia.
Musica quieta a volte selvaggia.
Chiudo gli occhi e un violino
suona per me, come fosse vivo
m’inizia in quel viaggio
che ho sempre sognato.
I tasti neri,hanno sempre intonato
suoni cupi di Requiem
mentre i bianchi, restano muti.
Spazi vuoti senza senso
la tristezza li ha zittiti.
Tu che dirigi sinfonie e spartiti
forti e acuti suoni smorza
che io possa
sulle tue crome
riposare.
Mirella Narducci
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