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VICINO A MIA MADRE

Gesù… oggi ti ho visto
dietro le pupille stanche
nelle carni doloranti
nelle lacrime di chi tanto
ti ha pregato.
Dolce, indifesa nel suo letto
di dolore, come cerbiatta
si sente tradita.
La vita di ieri scorre nei suoi
occhi pieni d’un rassegnato
sconforto.
Io so… quello che lei da tempo
ha capito, col mio sguardo
avvolgo tutta la sua persona
quasi ad assorbire la sua
immagine, cerco di rubare
l’attimo di un suo sorriso.
Sono roccia per infrangere
gli sguardi pieni di domande
ho trasmesso la speranza
con la morte nel cuore.
Gesù… ti ho sentito scendere
nell’anima mia, ma il mio
egoismo non è spento, oggi
accanto a mia madre avrei
voluto piangere come faccio ora
senza ritegno chiedendoti perdono.
La sofferenza strumento per
giungere a te mi terrorizza.
Nella tua infinita bontà cancella
le sue paure, placa le sue pene
donagli la tua Misericordia.

 

Mirella Narducci

Published inpoesie

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