I quaderni neri
delle mie giornate buie.
Custodi di emozioni
di brucianti ferite.
Prigioni di arnie
dove bionde api
volano spargendo
un nettare dolce
per lenire gli strazi.
Segreti fogli
che nascondono colpe
e mappe traccianti
percorsi fino alle perenni
fonti di acque fresche
che spengono la sete.
Quaderno, diario
è come un albero
senza rami, pieno
di foglie secche
per ricordare.
I rami sono morti…
non possono più morire
così le ultime pagine
stropicciate…
portano la parola fine.
Correva l’anno… della gioventù!
Mirella Narducci
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