Nel letto stendo la mano
c’è un vuoto, così ogni volta
sei fuggita.
Prima artigli le tue mani
aggrappate al mio petto
ora morbidi palmi, silenziosi.
Hanno lasciato la presa e sei
scivolata via, cucciola randagia.
Abbandonato hai, il tepore sicuro
delle mie braccia, per non so quali
altri nidi e rimango qui solo
con ancora, la fame di te.
Non potrei fermarti, tu sei così
non conosci lacci, cappi neanche
l’ardore ti trattiene, eppur schiava
anche tu, sei dell’amore!
Mirella Narducci
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