Qui in questo letto dove il dolore
mi tiene prigioniera
e non mi vuol lasciare
perche mi ama troppo.
E’ come quelle tue parole
che mi cuci addosso e fanno male
mi chiedono il sacrificio, la rinuncia.
Non ho più forze, avvinta al male
mi abituo a questo soffrire finchè respiro.
Aspetto, che s’illumini la stanza
di quella luce che mi tiene sveglia e attenta
al rumore in fondo al corridoio, passi lievi
un fruscio, un alito di vento, un attimo
e l’anima mia con esso fugge via a cercar
quei lidi della mente e del cuore, mai dimenticati.
Mirella Narducci
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