Pomeriggio uggioso
in bagno seduta sul bordo
della vasca, nuda, con lo sguardo
assente non volevo esser
più schiava delle pulsioni
delle illusioni.
Stanca del mio lasciarmi andare
in questo mistero dell’inconscio
desideravo emergere dalle riflessioni
negative che mi dominavano.
Triste e felice, d’una malinconia
stabilmente insediata nella vecchiaia
rendeva la felicità un ospite frettoloso.
Sopraffatta dai ricordi, incollata
a questa terra, decisa a non mollare
da me stessa, che per niente mi sentivo
vecchia, indugiavo nei pensieri.
Mi preparavo ad un viaggio in una notte
di silenzio e nel vuoto
cercavo di costruire una assenza.
Amore, ti immaginavo al mio fianco, mentre
ridevo con te del passato e il riso era come
quello che da ragazza mi prendeva pensando al futuro.
Da soli è maledettamente difficile ridere del tempo.
Non posso fare a meno dell’amore
esso è la conservazione della specie
non può essere inutile…
Mi specchiai, avevo pianto, la vasca incominciava
a riempirsi, misi un impacco di camomilla sugli occhi.
L’acqua profumata mi copriva fino al mento, mentre
mi ripetevo che non c’era stata un età nella mia vita
veramente felice.
Mirella Narducci
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